Situato ai piedi della discesa di via del Velabro, è visibile il cosiddetto Arco di Giano
(immagine 1, immagine 2), un arco quadrifronte fatto costruire da Costanzo II nel IV
secolo d.C. ai margini orientali del Foro Boario. L'arco è formato da quattro piloni in
opera a sacco rivestiti di lastre marmoree (materiale di riutilizzo) che sostengono al
centro una volta a crociera, ornati sui lati esterni, al di sopra dell'alto zoccolo, da due
file di tre nicchie semicircolari con calottine a conchiglia.
Sui blocchi di chiave degli archi sono riprodotto le figure, ormai quasi irriconoscibili,
di Giunone e Roma (le figure sedute) e Minerva e Cerere (in piedi).
Non rimangono più nulla dell'attico, il cui nucleo in mattoni venne demolito nel 1830,
e del coronamento finale, mentre nella chiesa di San Giorgio al Velabro (situata nelle
immediate vicinanze) sono conservati i resti di quella che doveva essere l'iscrizione
dedicatoria (sono in parte presenti sotto il portico della chiesa e in parte all'interno
della stessa).