DOMUS FLAVIA

Fatta costruire da Domiziano tra l'81 e il 96 d.C. dall'architetto Rabirio, la Domus 
Flavia (immagine 1, immagine 2) occupa tutta la parte centrale del Palatino. 
Costruita tutta in laterizio e preceduta sul lato occidentale da un portico a colonne 
di marmo cipollino (in seguito sostituite da pilastri in mattoni) che doveva conti-
nuare anche sul lato nord dove si trovava l'ingresso principale, la Domus Flavia 
era la parte pubblica e di rappresentanza del Palazzo imperiale (la parte privata 
era la Domus Augustana). Era formata da tre serie di ambienti disposti su tre lati 
di un peristilio rettangolare, circondato da un quadriportico con colonne di 
marmo numidico e con al centro una fontana ottagonale. Al centro del lato setten-
trionale si apriva una enorme sala detta "aula regia" dove l'imperatore, seduto sul
trono situato nell'abside semicircolare al lato opposto rispetto all'ingresso, riceve-
va e dava udienza. La sala (metri 30,5 x  38,7) aveva colonne di marmo rivestite 
anch'esse di marmi (policromi) e con nicchie per statue.
La copertura della sala doveva essere costituita da un tetto displuviato con soffitto 
ligneo a cassettoni, mentre ai lati erano poste due sale minori: quella ad occidente, 
detta Basilica, era rettangolare, absidata e divisa in tre navate da una doppia fila di 
colonne (giallo antico) e probabilmente era destinata alle sedute del consiglio impe-
riale; quella ad oriente, detta erroneamente Larario, forse era la sede del corpo di 
guardia dei pretoriani, vista anche la sua vicinanza all'ingresso del palazzo.
Sul lato occidentale del peristilio è situata un'ala di raccordo tra le due aree princi-
pali del Palazzo, formata da una sala ottagona con quattro absidi e da due ambienti 
laterali simmetrici e a pianta ellittica. Sul lato meridionale si apre al centro una vasta 
sala absidata pavimentata con lastre policrome e posta sopra un "vespaio" dove nei 
mesi freddi veniva fatta circolare aria calda, riconosciuta come il triclinio e citata 
nelle fonti col nome di Coenatio Jovis. La sala aveva sul fondo un'abside semicirco-
lare elevata sopra un gradino e si apriva ai lati con grandi finestre su due ninfei sim-
metrici dotati di una monumentale fontana ovale con corpo centrale che presentava 
delle nicchie.
 

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