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Situato di fronte al Tempio di Antonino e Faustina, vi sono i resti di quella che è stata riconosciuta come la Regia, parte del complesso di epoca monarchica che si estendeva fino al Tempio di Romolo. Con l'avvento della repubblica l'edificio venne utilizzato dal rex sacrorum e dal pontifex maximus per i riti religiosi (dopo la cacciata dei re, a queste due figure vennero assegnate le pratiche religiose). L'attuale forma (o meglio dire quel poco che rimane della Regia a causa delle spoliazioni avvenute nel Rinascimento) è da collegare al restauro compiuto nel 36 a.C. da Domizio Calvino, che andò a riprendere una più antica sistemazione databile intorno al 525 a.C., circa negli ultimi anni della monarchia etrusca. Questa sistemazione a sua volta era stata preceduta da altri interventi; di sicuro all'inizio nell'area erano sistemate delle capanne. Partendo dal lato rivolto verso il retro del Tempio di Antoni- no e Faustina, si può vedere situato quasi al centro un piccolo ambiente di forma quadrata delimitato da muri in tufo (vedi foto a fianco); un'iscrizione sopra al muro meridionale indica che tale ambiente veniva utilizzato dagli araldi dei pontefici e dei flamini. Guardando dalla balaustra sul lato sud (dove si trovano molti frammenti della decorazione marmorea risa- lenti circa alla fine della repubblica), si possono vedere tre ambienti di grandezza differente l'uno dall'altro che sono stati riconosciuti (partendo da sinistra) come: il sacrario di Marte, provvisto di un grande altare circolare, dove venivano con- servate le lance di Marte e gli scudi fatti sistemare da Numa Pompilio; una stanza centrale con funzione di disimpegno e il sacrario di Ops, dea romana dell'abbondanza. Questi tre am- bienti si aprivano su un cortile trapezoidale oggi difficilmen- te riconoscibile. Nella Regia venivano conservati o esposti anche alcuni tra i più importanti documenti religiosi e politici di Roma (qui erano situati gli archivi pubblici, gli annali - dove venivano riportati gli avvenimenti - e il calendario che serviva a rego- lare la vita religiosa). |