L'edificio più grande del Foro, la basilica Giulia, ne occupa tutto il lato meridionale
tra il Vicus Tuscus e il Vicus Iugarius. La costruzione dell'edificio ebbe inizio
intorno al 54 a.C. per ordine di Cesare e fu completata da Augusto. Andò distrutta a
causa di un incendio nel 14 d.C. ma venne velocemente ricostruita entro il 12 d.C. e
venne dedicata ai nipoti di Augusto, i principi ereditari Gaio e Lucio. In seguito la
basilica venne restaurata da Diocleziano dopo l'incendio dell'83 d.C, restauro che
non alterò l'antico aspetto della costruzione.
In precedenza vi era un altro edificio simile, la basilica Sempronia, fatta costruire da
Tiberio Sempronio Gracco, padre dei due famosi tribuni della plebe; questa era
preceduta verso il Foro da una serie di botteghe (tabernae veteres) ed era simmetrica
alla basilica Fulvia-Emilia.
La basilica misurava complessivamente 101 metri per 49 ed era costituita da una
grande aula centrale (82 metri per 18) circondata sui quattro lati da una doppia fila
di portici su pilastri in laterizio e travertino che formavano 5 navate (quelli che si
vedono sono stati parzialmente ricostruiti nel secolo scorso).
L'edifico era aperto sul lato lungo settentrionale verso la piazza (in direzione delle
colonne onorarie) e aveva un'ulteriore ala di portico a pilastri arricchiti con semico-
lonne doriche in marmo e con due piani di arcate; l'ingresso principale era al centro
di questo portico e ai suoi lati restano due basi di statue con iscrizioni che le indica-
no come opere degli scultori greci Policleto e Timarco.
Sul pavimento del portico e sui gradini verso la piazza sono presenti dei graffiti che
riproducono statue probabilmente situate nelle vicinanze insieme a numerosi altri
che servivano per il gioco, simili al filetto e a una specie di biliardino con tanto di
vaschette allineate.