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Secondo le fonti storiche, se si escludono le mura (o meglio dire un semplice terrapieno) che la leggenda vuole fatte costruire da Romolo a difesa del Pala- tino, la prima cinta muraria a difesa di Roma sarebbe stata eretta all'epoca dei Tarquini (VI secolo a.C.) dal re Servio Tullio; di queste mura non esiste però alcuna testimonianza archeologica sicura anche se è possibile riferire all'epo- ca del regno di Servio (578-535 a.C.) i resti di vari tratti di mura costruite in piccoli blocchi squadrati di tufo tenero (o "cappellaccio") situati sul Campi- doglio, sul Quirinale e sul Viminale. La prima cinta muraria di sicuro riconoscimento e la più antica di cui riman- gono notevoli resti (ai quali viene dato normalmente - e impropriamente - il nome di "mura serviane") è quella che venne eretta in età repubblicana dopo il "sacco dei Galli" nella prima metà del IV secolo a.C. In seguito si ebbero nuove mura solo in età imperiale, precisamente nella seconda metà del III secolo d.C. (sei secoli e mezzo dopo la costruzione delle "mura serviane"), costruzione divenuta necessaria vista la probabilità che i barbari potessero giungere fino a Roma. Le mura imperiali, fatte costruire dall'imperatore Aureliano (da qui anche il nome Mura Aureliane) arrivarono a circondare completamente la città e ri- masero in uso nel corso dei secoli fino alla famosa "breccia" di porta Pia del 1870, subendo poche modifiche (ad esempio a Trastevere), alcune aggiunte (come le Mura Gianicolensi e le Mura Vaticane) e limitati rifacimenti come il Bastione del Sangallo. Dopo il 1870 hanno perso la loro funzione dopo ben sedici secoli dalla prima costruzione di cinta murarie. Nell'ultimo secolo, dopo essere state raggiunte e superate dall'espansione della città, sono diventate un punto di riferimento e vanno a delimitare quel- lo che è comunemente definito come il "centro storico" che equivale alla Roma dell'età imperiale. |