Regione augustea: VII via Lata \ IX Circus Flaminius Rione: II Trevi \ III Colonna \ IV Campo Marzio \ VI Parione \ VII Regola / VIII S. Eustachio / IX Pigna \ XI S. Angelo Circoscrizione: I Pertinenza: Soprintendenza Archeologica di Roma \ Sovrintendenza Comunale \ Pontificia Commissione di Archeologia Sacra \ Ambasciata di Francia Breve nota: In origine l'area compresa tra la grande ansa del Tevere a ovest, il Pincio
e il Quirinale a nord e ad est e il Campidoglio a sud, era una vasta pianura alluvio-
nale alla quale venne dato il nome di Campus Martis a causa della presenza di un an-
tico santuario dedicato al dio Marte; tutta questa pianura rimase per lungo tempo al
di fuori delle mura e venne utilizzata principalmente per funzioni di carattere extra-
urbano.
Appartenuta in origine ai re Tarquini, nell'anno stesso della fondazione della Repub-
blica l'immensa area sarebbe diventata di proprietą del Popolo Romano, mantenuta
ufficialmente per tutta la storia dell'antica Roma.
L'area venne utilizzata inizialmente quale luogo di culto e vennero costruiti templi
dedicati a Dite e Proserpina (divinitą infernali), nel Tarentum, e a Marte e Apollo;
inoltre, data la vastitą, venivano svolte le adunate militari e le esercitazioni dei
coscritti.
In genere nel Campo Marzio si svolgevano tutte quelle manifestazioni che compor-
tavano un notevole afflusso di popolo, ad esempio riti e cerimonie pubbliche e sacre
(i Ludi Saeculares), giochi e gare specialmente di corse, come quelle delle trighe, i carri
a tre cavalli, che si svolgevano nel Trigarium, riunioni e assemblee politiche e di
espletamento di importanti funzioni pubbliche come l'assemblea annuale dei Comizi
Centuriati (nel grande recinto dei Saepta) durante la quale venivano elette le magi-
strature cittadine e il censimento quinquennale della popolazione.
Verso la seconda metą del V secolo a.C., venne avviata la costruzione di alcuni edifici
come ad esempio il Tempio di Apollo, e agli inizi del II secolo a.C. viene dato avvio a
una vera e propria opera di urbanizzazione alla quale parteciparono personaggi im-
portanti della politica dell'antica Roma come Pompeo e Cesare e poi Augusto coa-
diuvato dal genero Agrippa e da altri familiari e amici; solo al livello di progetto ri-
mase il grande disegno di Cesare di deviare il corso del Tevere al di lą dei Colli Vati-
cani per unire insieme il Campo Marzio e il Campo Vaticano. In etą imperiale si di-
stinsero per i loro interventi Domiziano (dopo l'incendio dell'80 d.C.), Adriano e gli
Antonini.
Le ultime zone che subirono i lavori furono quelle settentrionali e orientali; nelle pri-
me Augusto fece costruire il suo grandioso Mausoleo mentre nelle seconde, al di lą
della Via Lata (il primo tratto della Via Flaminia) le prime costruzioni iniziarono intor-
no al III secolo, specialmente intorno alle pendici del Pincio e del Quirinale gią oc-
cupate da grandi ville, come quella di Sallustio. Della maggior parte dei monumenti
presenti nel Campo Marzio rimane ben poco di visibile; molti di essi sono nascosti o
sono stati inglobati nel paesaggio urbano della cittą; rimangono riconoscibili larghe
parti dell'impianto urbanistico, gli orientamenti fondamentali, alcuni grandi assi
viari e anche parti del tessuto minore, mentre nuclei di edifici o singoli palazzi, co-
struiti sui ruderi dei monumenti, ne hanno conservato variamente la pianta, i volu-
mi, gli spazi (i maggiori esempi sono piazza Navona, Palazzo Massimo alle Colon-
ne e gli edifici sorti sopra il Teatro di Pompeo.
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