SANTA MARIA IN COSMEDIN

  Situata in Piazza della Bocca della Verità, si può vedere la 
  chiesa di Santa Maria in Cosmedin.
  La chiesa venne costruita nel VI secolo d.C. al posto di due
  antichi edifici romani, quale centro di assistenza e distribu-
  zione viveri ("diaconia"). Il primo dei due edifici romani era
  un centro per la distribuzione dei rifornimenti alimentari 
  (Statio Annonae); l'altro edificio era un monumentale altare
  di Ercole (Ara Maxima Erculis Invicti), dedicato secondo la
  tradizione dal re Evandro al mitico eroe in ricordo dell'uc-
  cisione  del gigante Caco e i cui resti sono attribuiti a una ri-
  costruzione del II secolo a.C. (secondo alcuni si tratterebbe
  invece del podio di un tempio dedicato a Ercole da Pom-
  peo); di questo altare rimane il nucleo formato da un grande
  corpo murario in blocchi di tufo che va a formare la cripta.
  La chiesa venne ricostruita nell'VIII secolo e nuove parti 
  vennero aggiunte nei secoli XI, XII e XIII. 
  Nel XVIII secolo la chiesa venne completamente riaffrescata
  ma un restauro nel XIX secolo la ripulì di tutte le aggiunte 
  settecentesche, per cui quello visibile oggi è l'aspetto che 
  aveva la chiesa tra l'VIII e il XIII secolo.
  Dall'epoca della fondazione, la chiesa aveva servito la comu-
  nità greco-bizantina insediatasi nell'area al tempo di Giusti-
  niano. Nell'VIII secolo, questa comunità era notevolmente 
  aumentata di numero a causa dell'immigrazione in massa
  dall' Oriente per lo scoppio della controversia religiosa sul 
  culto delle immagini.
  Il portico dell'XI secolo ha un protiro centrale sostenuto da 
  quattro pilastri in granito rosso. Il campanile romanico a sette
  piani è del XIII secolo mentre il portale principale è dell'XI 
  secolo.
  Sotto il portico, posta sulla parete sinistra, è visibile la famosa
  Bocca della Verità, un grande disco marmoreo di un antico
  chiusino scolpito in foggia di mascherone, famoso attraverso i
  secoli perché si diceva che chi infilasse una mano nella sua 
  bocca mentre diceva una bugia, sarebbe stato morso (questa 
  credenza era presa tanto sul serio che nel Medioevo la "bocca"
  veniva usata come una specie di “macchina della verità" nei 
  processi, specialmente quelli delle adultere).
  All'interno della chiesa sono conservate ancora al loro posto
  dieci colonne di marmo con capitelli corinzi, appartenenti al-
  l'Annona (Statio Annonae): sette di queste colonne (poste ai lati
  del portale mediano, alla base del campanile e nella sagrestia)
  erano situate sulla "facciata", mentre le altre tre (situate nel mu-
  ro della navata sinistra) dovevano stare su uno dei lati minori.

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