|
Il nome Lapis Niger deriva dal marmo nero presente in questo recinto delimitato da lastre di marmo posizionate verticalmente, il tutto per ricordare il luogo dove si presu- me sia stato ucciso Romolo dai senatori a causa del suo dispotico esercizio dei poteri. Riprendendo la tradizione letteraria, sappiamo che Romolo venne ucciso presso un santuario dedicato al dio Vulcano, per cui è stato possibile identificare i resti arcaici rinvenuti negli scavi svolti nel 1899. In questi scavi infatti erano stati trovati i resti di un complesso monumentale composto da una piattaforma su cui si trovano un altare di tufo a tre ante è un basamento circolare destinato con buona proba- bilità a sostenere una statua e un cippo dalla forma trape- zoidale sui cui lati era inciso un testo in latino arcaico con andamento detto bustrofedico (alternativamente dall'alto in basso e dal basso in alto). Sembra che sul testo ci fossero riferimenti a una qualche forma di legge sacra per regola- mentare i riti da svolgere presso l'altare dedicato a Vulcano, il tutto sotto il controllo del re. In ogni caso il tipo di caratteri di questo testo ha portato a datarlo all'età regia, quindi intorno al VI secolo a.C. Dalle ultime ricerche effettuate è stato escluso che questo fosse il luogo di sepoltura di Romolo. |
Riportata qui di fianco potete vedere una ricostruzione ipo- tetica del Lapis Niger: 1) la piattaforma con altare ad ante in blocchi di tufo privo della parte superiore 2) colonna dalla forma tronco-conica che doveva presumi- bilmente servire a sostenere una statua (o di Romolo oppure del dio Vulcano al quale era probabilmente dedicato anche l'altare). 3) il cippo di tufo dalla forma trapezoidale, anch'esso privo della parte superiore recante l'iscrizione in latino arcaico di epoca regia (VI secolo a.C.) |