DOMUS PUBLICA

Situata di fronte al Tempio di Romolo, la Domus Publica era l'abitazione del rex 
sacrorum, il re dei sacrifici, che nella Repubblica andò ad ereditare le funzioni
sacerdotali del re, ed era quindi anche l'abitazione del pontefice massimo; fu 
anche la residenza di Cesare dal 62 a.C. (anno di inizio del suo pontificato) fino al 
giorno del suo assassinio avvenuto il 15 marzo del 44 a.C. Proprio all'età cesariana 
sono da ricondurre alcuni resti degli ambienti dell'edificio che sono attualmente 
protetti da una tettoia moderna: il porticato - di cui rimangono lo stilobate con i 
resti di una semicolonna in travertino e una canaletta fatta del medesimo materiale -
e la stanza absidata decorata con un pavimento a mosaico (molto probabilmente
era una zona termale). All'epoca tardo-repubblicana è da collegare l'ambiente con 
pavimento di signino con decorazioni a losanghe inquadrate da un motivo a mean-
dro. Un altro ambiente è decorato invece con un pavimento di marmo e con pareti 
affrescate con dipinti che riproducono una scena di paesaggio: tale vano è da ricol-
legare con gli ultimi lavori datati all'epoca augustea.
La Domus Publica venne trasferita sul Palatino nel 12 a.C. da Augusto e l'edificio 
venne assegnato alle Vestali che avevano il tempio e la casa comunicanti con esso.
 

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