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L'edificio noto come Auditorio di Mecenate, nome dato nel
secolo scorso durante gli scavi, è quanto resta oggi di un
grande complesso residenziale, demolito poco dopo la sco-
perta, datato al seconda metà del 1 secolo a.C. che doveva
appartenere alla villa di Mecenate, ministro di Augusto.
La sua proprietà si trovava in quest'area dell'Esquilino do-
po la sistemazione dell'antica necropoli esquilina, affidata
proprio a Mecenate. Il ritrovamento di un tratto di condut-
tura con impresso il nome di M. Cornelio Frontone, che
dalle fonti si è a conoscenza che doveva abitare vicino Me-
cenate e la tecnica edilizia utilizzata per la costruzione
dell'edificio (opera reticolata di tufo di epoca tardo-repub-
blicana) vanno a confermare questa ipotesi.
L'aula absidata(metri 10,5 per 24,5 circa), venne incassata per
alcuni metri entro la pendice collinare, a cavallo dell'antico
percorso delle mura urbane, in blocchi squadrati di tufo, an-
cora oggi visibili all'interno dell'ambiente. Il dislivello tra
l'esterno e il pavimento dell'aula sono raccordati mediante la
rampa inclinata attualmente percorribile.
L'interno visibile oggi è il risultato di diverse fasi edilizie e
decorative che hanno in parte cancellato l'originaria forma
dell'ambiente. L'abside è in parte occupata da una gradinata
rivestita in marmo, che sembra connessa a un sottostante si-
stema di canalizzazioni mediante una serie di fori ancora og-
gi visibili. La destinazione dell'ambiente sembra fosse per
banchetti in occasione dei quali c'erano spettacoli; era dun-
que un triclinio legato alla ricca residenza.
Le pareti appaiono rivestite in marmo fino ad una certa al-
tezza, oltre la quale il rivestimento è di intonaco dipinto di
rosso e sono presenti delle nicchie.
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