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Situate per tutto il colle Oppio, sono visibili i resti di quelle
erano conosciute come le Terme di Traiano. La costruzione
delle terme venne probabilmente già avviata all'epoca di Do-
miziano, ma vennero completate nel 109 d.C., dopo che po-
chi anni prima (104 d.C.) un incendio aveva distrutto gran
parte della Domus Aurea.
Per la costruzione delle terme vennero utilizzati parte degli
ambienti della sottostante Domus Aurea, i quali vennero
riempiti delle macerie provocate dall'incendio per costituire
una base sulla quale impostare le strutture.
Le Terme di Traiano sono il primo esempio di terme romane
e occupavano un'area di metri 330 x 315. La forma di queste
terme era dovuta alla scelta di sfruttare nel modo migliore la
posizione del sole nei vari momenti della giornata.
Nel loro schema generale le Terme di Traiano erano basate
su un sistema di ambienti disposti specularmente ai lati di
un asse centrale; secondo questo schema, gli ambienti che
formavano il settore centrale del complesso erano allineati in
corrispondenza dell'asse longitudinale delle terme, mentre
sui due lati si sviluppava una serie simmetrica di stanze per
il passaggio che consentiva ai frequentatori dei bagni di sce-
gliere uno dei due percorsi, che dagli spogliatoi li portava al
caldarium, situato all'estremità meridionale dell'edificio; da
qui potevano si poteva poi passare al tepidarium e al frigida-
rium per i successivi lavacri, per poi giungere nella grande
piscina (natatio) situata all'estremità settentrionale.
Attorno al corpo centrale, destinato esclusivamente alle ablu-
zioni, addossati in parte al muro di cinta, erano presenti edi-
fici di vario tipo adibiti a palestre, biblioteche e luoghi di in-
contro.
Attualmente delle Terme di Traiano rimangono soltanto al-
cune absidi delle palestre e delle biblioteche, oltre a parti
della parete perimetrale. Verso la via delle Terme di Traiano,
dalla parte delle Sette Sale, è visibile un'esedra, da ricollega-
re probabilmente a un ninfeo, la cui parete interna è carat-
terizzata da una serie di nicchie rettangolari mentre a nord di
questa struttura, è situata parte di una sala con due absidi.
All'estremità sud-orientale del complesso è situata un'altra
esedra che si apriva nel recinto della terme e che doveva es-
sere probabilmente una biblioteca.
Del corpo centrale dell'edificio rimangono soltanto l'esedra
della palestra del lato orientale e parte di un'aula del lato
meridionale dove è visibile una pianta moderna delle terme.
Nelle terme dovevano esserci moltissime opere d'arte che
andavano ad adornare gli ambienti; lo stanno a dimostrare i
rinvenimenti tra i quali la statua del Laocoonte visibile nei
Musei Vaticani e un'ara di Giove con dedica a Vespasiano.
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