All'angolo tra via degli Annibaldi e via N. Salvi furono rinvenuti nel 1895 i resti di
un ninfeo, situato a una profondità di sei metri circa. E' stata rinvenuta una parte
dell'abside semicircolare con una vasca profonda 1,45 metri che in origine era rive-
stita con lastre di marmo mentre la copertura dell'edificio doveva essere a semicu-
pola. L'esedra, realizzata con muratura in opera reticolata, è stata inglobata in una
fondazione in conglomerato cementizio, nella quale sono visibili le tracce lasciate
dalle travi in legno che sostenevano la terra. Tale muratura venne realizzata pro-
babilmente dopo l'incendio del 64 d.C. quando il ninfeo era stato già interrato.
In seguito sembra che alla muratura in cemento sia stato addossato un muro in la-
terizio con due riseghe. La parete dell'abside è divisa in due ordini da una cornice
ornata da pezzi di marmo e frammenti di vetro raffiguranti corazze, cornucopie e
bucrani: nella sezione inferiore sono visibili quattro nicchie (ma in origine doveva-
no essere nove), inquadrate da lesene costituite da due superfici di intonaco.
Le nicchie, rivestite nella parte interna di pietra pomice e conchiglie presentano ai
lati un intonaco giallo cosparso di impronte lasciate da lastrine di marmo di varia
forma (elmi, corazze, cornucopie). La parte superiore dell'esedra è scandita da le-
sene (simili a quelle della zona inferiore), ma ornata da scudi tondi costituiti da
otto cornici concentriche di diversa larghezza.
Ogni singola fascia è formata da conchiglie, schegge di vetro e frammenti mar-
morei e lo spazio compreso tra gli scudi e le lesene è decorato da frammenti di
vetro. Nella parte in alto si può vedere una fascia delimitata da file di conchiglie e
una di tessere di blu egiziano; i frammenti decorativi interni alla fascia sono a for-
ma di cornucopie, dischi, corazze e altro ancora. L'intera struttura è stata datata in-
torno alla fine dell'età repubblicana (50 a.C.) e doveva appartenere probabilmente
a una ricca dimora.