Lungo il margine occidentale della chiesa, a ridosso dei resti della cinta muraria (da- tabile tra il VI e il IV secolo a.C.), sono state rinvenute abitazioni databili al II secolo a.C. (dal lato interno delle mura) e resti in opera reticolata di epoca augustea. Nella prima serie di abitazioni (di epoca repubblicana) sarebbe stato realizzato un sacello di Iside intorno al II secolo d.C.; sulle pareti è raffigurata la dea con una cor- nucopia nelle mani mentre mentre due persone le offrono dei doni. Oltre ai vari affreschi (un uccello che becca i petali rossi di un mazzi di papaveri, e un airone - sacro a Iside - raffigurato davanti a una oinochoe dalla quale esce un ra- mo di palma) si possono ancora riconoscere i graffiti dei nomi degli adepti al culto di Iside, per la maggior parte greci. Durante alcuni scavi svolti sotto il quadriportico della chiesa sono stati rinvenuti i resti di strutture termali databili al II secolo d.C. e restaurate successivamente nel IV secolo; sono stati rinvenuti portici, impianti idraulici vasche e numerosi ambienti af- frescati. L'edificio doveva essere su un tratto di strada identificato con il vicus Altus. In corrispondenza della navata destra della chiesa, sono stati rinvenuti i resti di un piccolo tempio in antis, con due colonne in peperino, e i resti di un portico. La strut- tura è da identificare probabilmente con quello fatto erigere da Tiberio Sempronio Gracco, console del 238 a.C.; restaurato in epoca augustea, andò distrutto dall'incen- dio neroniano e non venne più ricostruito. Nuovi scavi hanno portato alla luce una domus del III-IV secolo d.C., situata sotto la chiesa e caratterizzata da splendidi pavimenti in marmo rifatti nel IV secolo. Negli anni Trenta, lungo le pendici del colle, vennero scoperti i resti di insulae con affreschi e pavimenti a mosaico bianco e nero databili all'inizio del III secolo d.C.